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Il tesoro di legno

 

A Campolongo sul Brenta restituite all’antico splendore le opere lignee della chiesa venerate da secoli dalla comunità: il crocifisso, le statue della Madonna del Carmine col bambino e dei santi Filippo e Giacomo e il fonte battesimale.

Alessando Tich

Visto che siamo quasi all’Epifania, lasciamo in disparte per un momento i problemi cittadini e le beghe politiche per raccontare una bella storia.
La storia è quella della piccola e orgogliosa comunità di Campolongo sul Brenta, e del “tesoro di legno” custodito nella sua chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna del Carmine.
Il tesoro in questione è costituito dalle sorprendenti opere d’arte che la comunità locale venera da secoli: lo splendido crocifisso ligneo, intenso ed essenziale nella composizione e moderno nelle linee nonostante le sue prime notizie risalgano al ‘600; le statue della Madonna del Carmine (o del Carmelo) con il bambino e dei due santi Filippo e Giacomo, sempre risalenti al ‘600 e riconducibili alla committenza della Confraternita del Carmelo e il fonte battesimale, unico nel suo genere.
Capolavori della devozione popolare che la patina del tempo aveva oscurato, e che oggi – dopo un accurato lavoro di restauro commissionato dalla parrocchia, sostenuto da un istituto di credito locale ed eseguito dall’Equipe Artemisia Restauro coordinata dalle dott.sse Antonella Martinato e Martina Dalla Stella – tornano nella chiesa dove sono state adorate da generazioni di fedeli, restituite al loro antico splendore.
L’importante restituzione – presentata oggi in anteprima alla stampa dal parroco don Paolo Pizzolotto, dal sindaco di Campolongo Mauro Illesi, dal giornalista Giandomenico Cortese e dalla restauratrice Martina Dalla Stella – sarà al centro di una serata aperta alla cittadinanza sabato 7 gennaio, alle 20.30, nella chiesa parrocchiale.
Sarà anche l’occasione per presentare il volume “Arte e Fede nel legno intagliato” (Bozzetto Edizioni), curato da Mario Bozzetto, che con le foto di Michele Bozzetto e i testi di Giandomenico Cortese, Donata Samadelli e Antonella Martinato ripercorre la storia e le fasi del restauro dei preziosi manufatti lignei. La serata, che sarà allietata dagli intermezzi musicali del Coro Parrocchiale di Campolongo, vedrà gli interventi di Mario Guderzo, direttore del Museo Canova di Possagno; di Donata Samadelli della Soprintendenza di Verona e della restauratrice Antonella Martinato.
Il sindaco Illesi, presentando l’iniziativa, ha ringraziato il parroco per aver reso possibile “la riscoperta delle opere” e in particolare del battistero, “dietro al quale i chierichetti giocavano a nascondino.”
Don Paolo, il parroco, ha ripercorso le fasi dell’intervento, iniziato tre anni fa col restauro del crocifisso e proseguito nel 2010 con il recupero delle altre opere, frutto di un lavoro che ma messo insieme “radici, memoria, impegno e fatica”.
La dott.ssa Dalla Stella ha sottolineato, in particolare, l’opera di recupero del coprivasca battesimale, che era coperto da una patina nera e spessa e sul quale emergono oggi nuovamente le vivaci figurazioni che lo contraddistinguono.
Sarà dunque grande festa a Campolongo sul Brenta, che vede tornare la “sua” Madonna – e le altre opere strettamente legate alla vita e ai ricordi dei parrocchiani – stringendole con quell’affetto e quella devozione che ancora oggi, nel paese della Vallata, sono valori e sentimenti immutati.

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